Siamo ormai in una società “veloce”, dove l’individualismo imperversa a discapito della coesione sociale e della cooperazione.
E’ in quest’ottica che la scuola di oggi riveste un ruolo cardine nel “rispolverare” la capacità empatica del gruppo per il raggiungimento in un fine comune, apprendendo modalità di lavoro nuove limando situazioni conflittuali e di scontro.
La metodologia principe per l’impostazione di un lavoro proficuo è il Cooperative Learning, ovvero l’apprendimento cooperativo.
L’apprendimento cooperativo è quindi, un processo di istruzione teso a coinvolgere gli alunni in un lavoro di gruppo per il raggiungimento di un fine comune.
Tale metodologia affonda le sue radici nella teoria di Kurt Lewin, il quale afferma che nel gruppo si innescano delle relazione di interdipendenza quando tra i membri si instaura la sensazione di condivisione di un obiettivo. In tal modo viene ad instaurarsi un atteggiamento democratico e di condivisione di regole comuni.
Lo stesso Gordon Allport con la sua Teoria del Contatto afferma che l’interazione tra i membri di un gruppo contribuisce ad attivare delle relazioni positive.
La teoria della Zona di sviluppo prossimale di Vygotskij, contribuisce, inoltre nel concepire l’apprendimento attraverso il lavoro di gruppo come unico e di un unico “organismo” grazie all’interazione dei singoli membri tesi verso un unico obiettivo. Gli alunni che compongono il gruppo sono, quindi, parte di un unico organismo che interagiscono secondo le proprie possibilità e competenze.
Tale teoria apre le porta alla compartecipazione al lavoro di alunni più “lenti” o con delle difficoltà riducendo il GAP sociale e di apprendimento.
L’apprendimento cooperativo, diversamente dal semplice lavoro di gruppo, deve possedere dei requisiti ben definiti:
- L’interdipendenza positiva
- L’interazione promozionale faccia a faccia
- Le competenze sociali
- La responsabilità individuale
- La revisione e il controllo del comportamento del gruppo
Interdipendenza positiva
L’interdipendenza positiva nasce quando viene percepita la sensazione di essere legati ad altri perché il proprio obiettivo possa essere perseguito.
Essa può essere di due tipologie:
- oggettiva
- soggettiva
E’ oggettiva quando l’attività è necessariamente legata alla collaborazione tra i membri del gruppo; è soggettiva quando questa necessità è percepita dal singolo membro.
Ogni membro del gruppo si deve sentire responsabile sia del proprio apprendimento che di quello dei compagni e rendere conto per la propria parte di lavoro.
Interazione faccia a faccia
Ogni parte di lavoro assegnata ai singoli alunni può essere svolta individualmente, ma è parte di una attività più grande che riguarda il gruppo; è, necessario quindi che i componenti lavorino interagendo tra loro e confrontandosi.
Abilità sociali
Le abilità sociali nel lavoro in gruppo sono fondamentali. I membri del gruppo interagiscono tra loro mettendo in campo le proprie capacità di relazione, la propria leadership e capacità comunicative e di gestione dei conflitti interpersonali.
Responsabilità individuali
Lavorare in gruppo non significa annullare le responsabilità individuali, anzi… Ogni alunno avrà un compito ben definito da portare avanti per aiutare il gruppo, quindi se il lavoro non viene fatto bene o se il membro del gruppo innesca dinamiche conflittuali, avrà la responsabilità del buon fine del compito.
La revisione e il controllo del comportamento del gruppo
I membri del gruppo hanno, inoltre, il compito di controllare l’andamento.
Tale controllo, che può essere svolto durante il compito o al termine per valutare l’efficacia del lavoro e il funzionamento del gruppo per identificare i cambiamenti necessari per migliorare l’efficienza. Ciò incrementa di molto la responsabilità individuale.
In tutto ciò il ruolo dell’insegnante è quello di mediatore.
I gruppi di lavoro per il Cooperative Learning possono essere composti da due/tre membri oppure da tre/cinque membri.
La composizione varia a seconda dell’obiettivo prefissato, sia educativo che di apprendimento; dalle dinamiche della classe o anche dal tempo a disposizione per lo svolgimento del lavoro.
Più grande è il gruppo, più dinamiche ci saranno da gestire, più tempo sarà necessario.
Si consiglia di visionare i video a seguire “Tecniche di gestione dell’apprendimento cooperativo” dove viene spiegato in dettaglio dal dott. Thomas Rivetti cosa è l’apprendimento cooperativo e come gestire i gruppi.